lunedì 10 ottobre 2011




Parliamo un po' dell'inizio. Quando è stata la prima riunione?
Andiamo con ordine… un paio di componenti si conoscevano già da prima, succede sempre così: i primi sono sempre il motorino d'avviamento.  C'è un'idea e poi si cercano quelle persone che vogliono condividerla. Quindi Linda, la nostra "madrina", conosceva già Manusch e Ale prima di fare la prima collettiva al Sergent Pepper's. Com'è andata quella volta? un casino. Cioè, un casino pur sempre divertente, altrimenti non si andava avanti. Ci si vedeva per la prima volta e probabilmente non ci siamo nemmeno presentati tutti, tanti che eravamo. Ma ci siamo divertiti. 

Forse è stata la prima riunione, quella "ufficiale", che ha dato vita al collettivo r-EVOLution. In quanti eravamo? In quattro. Chi non è mai arrivato, chi non si è fatto più vedere, chi ha inventato la solita scusa. Io ci sono andato perché volevo capire se l'idea che avevano queste persone combaciava con la mia. Quindi dicevo, eravamo in quattro: io, Manusch, Linda e Ale, il padrone di casa. 
Una piccola mansarda, un bicchiere di vino, i primi progetti e tanta voglia di lavorare per un desiderio, un'ambizione, una passione.

Ovvio, quella riunione è servita come "starter" e per conoscerci. Alcuni progetti sono morti lì, subito quella sera, altri li abbiamo realizzati.
Poi il gruppo ha preso una certa "forma", si sono aggregate altre persone, l'interesse è aumentato e ci siamo conosciuti meglio. Ora pensiamo che il nostro collettivo sia un gruppo compatto e che, dopo un anno di vita, abbia la forza di esprimere quell'idea condivisa. Non mi chiedete perché o quale sia l'idea comune, per quello occorre bere un bicchiere di vino tutti insieme, in una mansarda, a casa di qualcuno di noi, al Sergent, o durante una grigliata estiva in aperta campagna…

Matteo Suffritti


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